Prima Giornata Ecologica

La storia della Giornata Ecologica

Domenica 02 maggio 1976 ebbe luogo la prima GIORNATA ECOLOGICA il cui dettagliato svolgimento è meritevole di essere ricordato. Alle ore 08.30 del mattino, in Piazza del Tiglio a Moruzzo, c’è stato il raduno dei partecipanti alla manifestazione. Per l’esattezza, 129 bambini, tutto il plesso e 47 genitori. Per gli organizzatori è stata una vera sorpresa il fatto di avere una partecipazione così numerosa. In testa Gigi Anzil, in veste di guida e cicerone, verso le ore 09, è partita tutta la comitiva dei partecipanti, dirigendosi verso Borgo Muriacco e poi verso “ lo stagno” dell’ex fornace di Moruzzo. Allora lo stagno aveva una superficie di circa un ettaro ed era, per la sua ubicazione e l’abbondanza d’acqua sorgiva, un vero gioiello della natura, un vero concentrato di molteplici tipi di fauna sia ittica che terrestre. “ Lo stagno della fornace” è stato descritto dettagliatamente nel numero unico del festival di Majano 1995 su iniziativa della Pro loco di Moruzzo. In questo luogo, la comitiva si è fermata e grazie alle dettagliate informazioni storiche ambientali fornite dalla guida gli adulti hanno potuto vedere e ammirare, parte di loro, per la prima volta le bellezze del luoghi, mentre i bambini, invece, superato lo stupore che li ha lasciati a bocca aperta, hanno iniziato a porre innumerevoli domande per scoprire e capire ancor meglio quanto li circondava. Poi la comitiva è ripartita in direzione di Modotto passando a nord dello stesso e fermandosi alla sorgente del Rio Cornaria. Nuovamente ha proseguito passando sul lato nord della zona “ Paludi di Rubis”, per l’occasione, è stata descritta la pericolosità  del luogo e fatto vedere a tutti, un tratto di sabbie mobili. Dalla palude, camminando verso nord-est si sono portati presso la collina dei quattro venti “Rive di Cjamp”dove, sulla sommità  della stessa, arrivò tutta la comitiva. Nel prato, in cima al colle, era stato costruiti uno splendido altare con tronchi di betulla, sul quale, poco dopo, fu celebrata la S. Messa. Per la gran parte dei partecipanti è stata un’autentica sorpresa il fatto di essersi trovati quasi senza accorgersi in cima a quella splendida collina tutta in fiore dalla quale si poteva ammirare uno stupendo panorama della zona collinare e dell’arco alpino. La splendida giornata di sole che esaltava le bellezze ambientali e i sorprendenti luoghi in precedenza attraversati avevano creato un’atmosfera di particolare serenità  e cordialità  tra i presenti. Ma, non era tutto. Ai piedi della collina vicino alla fontana c’era Silvano Candusso con i suoi fratelli Enzo, Alcide, Renato, Roberto, Gianfranco e alcuni loro amici, stavano armeggiando con le pentole e le griglie per preparare il pranzo per tutti. Ai piedi della collina, all’ombra di una quercia, c’era anche Dino Lizzi, con la sua magica fisarmonica, che si stava predisponendo per rallegrare la festa con le sue melodie. Il parroco, Don Angelo Saccavini, che aveva dato notizie dell’avvenimento la domenica precedente, aveva fatto arrivare numerose persone ad assistere alla S.Messa e molte di esse si soni poi anche fermate per il pranzo. Alle ore 11 fu celebrata la S. Messa. Alla funzione erano presenti 204 persone, ripetutamente contate, perché agli organizzatori non sembrava vero un numero così elevato. Sembrava quasi una favola. Durante la funzione, quasi volessero accompagnare con la loro musica, le varie preghiere e i canti liturgici, nei boschetti ai bordi del colle, c’erano due usignoli che, con i loro gorgheggi, hanno dato il tocco finale alla spiritualità  del momento. Al termine della funzione fu distribuito il pranzo, 170 pastasciutte seguite da altrettante grigliate. Non c’erano tavoli o panche, e tutti si erano seduti sull’erba o sotto qualche albero a gustare le prelibatezze dello Chef Silvano, nel più bel ristorante che madre natura poteva offrire. Nel pomeriggio, l’allegria aveva ormai contagiato tutti e il resto o avevano fatto la fisarmonica e Dino Lizzi che era riusciti a far ballare sul prato anche un gruppo di genitori. Mentre i bambini, lasciati liberi di giocare come meglio sembrava loro, al vederli, pareva che si fosse materializzata la gioia di vivere. Verso le 19, dopo accurata pulizia de prato dei festeggiamenti, c’è stato il rientro che, gran parte dei partecipanti ha percorso a piedi. Naturalmente rifacendo a ritroso il percorso della mattinata. Verso le 21, cominciava già  a fare buio, Gigi, che accompagnava una sessantina di bambini, è arrivato in Piazza del Tiglio con un distacco di mezzo chilometro dal gruppo di 25 o 30 genitori che presi da una straordinaria vena musicale, stavano rientrando con passo un po più lento e cantando a squarcia gola. Poi, in piazza, ci furono i saluti e ringraziamenti che non finivano più, con il fermo proposito che, una giornata così bella e tanto interessante, bisognava rifarla a qualsiasi costo anche l’anno successivo. Tutta questa gioia e quel piacere di stare assieme, solo quattro giorni dopo, il 06 maggio, sono stati smorzati dal terremoto che, però, non è riuscito a cambiare il proposito di continuare ad organizzare la G.E: Tant’è vero, oggi che stiamo scrivendo questo memoriale, abbiamo do poco festeggiato la trentacinquesima edizione, convinti e ancor più decisi ad organizzane ancora molte.